Il Principe nell'alcova. Amori, intrighi ed erotismo alla Corte dei Gonzaga: Amori disonesti al tempo di Francesco e Isabella (1490-1519)

Adulteri, orge, amori clandestini. L’interesse per le notizie di natura lussuriosa, erotico-sessuale, o semplicemente amorosa, di personalità pubbliche che rivestono cariche di grande potere, non è tema che appartiene solo ai nostri tempi. Tamsin Gray ci svela episodi e pettegolezzi che coinvolsero personaggi pubblici, sovrani e dominanti, di quattro, cinque secoli fa, quali Lucrezia Borgia, Isabella d’Este e suo marito Francesco Gonzaga, Ludovico il Moro o il re di Francia Francesco I, le cui avventure erotico-amorose fecero mormorare le cancellerie di mezza Europa, sollecitando le maliziose, talvolta audaci, relazioni degli oratori, inviati o ambasciatori delle diverse nazioni dell’epoca.Tutte le vicende e i protagonisti narrati nei volumi della serie, sono ricavati dalla documentazione originale: lettere, cronache, diari, ancora oggi conservati nei rispettivi archivi italiani. Tuttavia, adottando i principi del filone letterario “creative non-fiction”, l’esposizione di alcuni degli incontri sessuali descritti scaturisce invece dalla libera fantasia dell’autrice, interpretando però i reali caratteri e le introspezioni dei personaggi coinvolti, così come si ricavano dagli incartamenti originali.In questo libro si circoscrivono il campo narrativo e la documentazione presa in esame a personalità legate alla corte dei Gonzaga di Mantova, così come escono dalle carte originali d’archivio, che sono abbondantissime, al punto da richiederne con questa opera la disamina e la pubblicazione in più volumi. Ma le stesse storie di lussuria si potrebbero narrare per una qualsiasi altra grande famiglia italiana dell’Antico Regime, quali Pico, Visconti, Sforza, Este, Malatesta o Medici. Come infatti l’autrice documenta, in quelle epoche e ovunque, le licenziose notizie di sesso e di lussuria volavano da una corte all’altra nei messaggi che si scambiavano. I cortigiani del Rinascimento traevano godimento da scandali e pettegolezzi, sia nella pratica, che nel semplice parlarne o scriverne, come le contemporanee rime di Aretino («fottiamoci, anima mia, fottiamoci presto, poiché tutti per fotter nati siamo» - Sonetti lussuriosi), e le storie che nel libro si raccontano, hanno lo scopo di dimostrare.

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